Fame chimica: tra i trucchi per placarla anche la filosofia

Chi usa la Cannabis come trattamento terapeutico, cioè senza effetto “allucinogeno” per via orale, come decotto, assunzione di olio o per via inalatoria mediante vaporizzatori specifici, ma anche chi la fuma per puro divertissement può incappare nella cosiddetta fame chimica: un effetto sgradevole che si manifesta con una fortissima sensazione di fame nonostante si abbia mangiato a dovere a pranzo e/o a cena.

 

Venire assaliti da questo “tipo di attacchi” non è piacevole, in alcuni casi può persino provocare forte tensione, stress e dolore intenso. La conseguenza è che diventa fondamentale placare la fame chimica in modo veloce.

 

Un mito da sfatare riguarda il concetto di come e quanto si ingrassa quando si mangia dopo aver fumato: è un errore credere che non si ingrassa o si ingrassa ben poco! Al contrario, il cibo non solo apporterà le stesse identiche calorie di sempre all’organismo, ma è proprio durante questi attacchi che si concretizza il serio rischio di prendere tanti tantissimi chili.

 

Dunque un primo suggerimento è quello di bere molta acqua anziché mangiare. L’acqua fresca fa diminuire notevolmente il senso di fame ed è utile per alleviare il fastidio della “bocca impastata” causato dal fumo.

 

Se, invece, si fa uso di marijuana prima di cenare o pranzare, le calorie introdotte nell’organismo non saranno quelle di “spuntini calorici” sregolati, ma solamente del pasto che andremo a consumare.

 

Un altro suggerimento efficace a contrastare adeguatamente la fame chimica è quello di consumare, quando avvengono questi attacchi, soltanto frutta e verdura, in particolare del tipo che vi ho consigliato nel Piano Alimentare. Anche se consumate in grandi quantità, esse porranno fine al senso di fame senza apportare calorie in eccesso grazie all’altissimo contenuto in fibre e in acqua.

 

Gestire e/o diminuire il senso di eccitazione – “lo sballo” – prodotto dall’uso della marijuana e con esso la fame chimica, si può anche mangiando qualcosa di zuccherato: è sufficiente allo scopo persino una piccola bustina di zucchero o, in alternativa, 40 g di pane con 1 o 2 cucchiaini di miele.

 

Inoltre, dopo un’accurata igiene dentale, è buona norma masticare chewing gum o una caramella: optando per questa soluzione, spesso scompare anche la voglia di mangiare in modo eccessivo.

 

Tra gli altri effetti “collaterali” ricorrenti: il rossore degli occhi, l’alterazione dell’umore, la debolezza muscolare, l’aumento della frequenza cardiaca, disturbi del movimento e la diminuzione della pressione arteriosa.

 

Se però il senso di fame invade totalmente il corpo, le attività creative o funzionali aiutano a disperdere tale sensazione. Ad esempio scrivere, leggere, guardare un film; organizzare gli spazi in cui si vive, insomma qualunque attività estrosa che è dentro di noi, ma che difficilmente viene fuori nella quotidianità.

 

Sentirsi “rilassati” a seguito del fumo è una condizione che permette azioni anche inusuali e persino mai fatte: dipingere, scolpire, suonare uno strumento. Perché, in fondo, è una dimensione che “toglie” alcuni freni inibitori regalando una certa libertà di azione e di pensiero.

 

Le idee infatti prenderanno varie forme, non tutte e non sempre logiche e lineari, e saranno accompagnate da sorrisi conturbanti all’interno di una “diversa” lucidità.

E se non vi sentite “artistici” in senso stretto, potrete comunque riflettere leggendo Platone o Epicuro e perché no, soffermarvi sulla “Lettera sulla Felicità” (La Lettera a Meneceo) di quest’ultimo…

 

Cerchiamo di conoscere allora le cose che fanno la felicità, perché quando essa c’è, tutto abbiamo, altrimenti tutto facciamo per possederla.

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