Le diverse tipologie di esami delle feci

In un mio precedente articolo, ho raccontato quali cibi scegliere per prepararsi correttamente prima di analisi e indagini strumentali specifiche (qui il link); oggi invece voglio approfondire l‘esame delle feci, analisi che raramente viene spiegata a chi ha poi la necessità di effettuarla.

 

Iniziamo quindi con un chiarimento: di quale esame si sta parlando? In verità ne esistono diversi: coprocoltura ricerca dei parassiti intestinali, scotch test, ricerca del sangue occulto, tutti con una procedura da rispettare al fine di evitare il rischio di “errore”.

 

Coprocoltura

Scopo di questo esame è ottenere un campione di feci, o un tampone rettale, per determinare la presenza di microorganismi infettanti presenti nel tratto intestinale come Salmonella, Shigella, Campylobacter, alcune specie di Escherichia e Yersinia.

Il miglior campione di feci per la coprocoltura è quello diarroico, in fase acuta della malattia, raccolto in apposito contenitore.

Procedura di raccolta del campione

Bisogna intanto munirsi di contenitore sterile specifico. Poi lavarsi le mani e indossare i guanti chirurgici sterili; emettere le feci su una superficie asciutta e pulita (vaso di raccolta, catino, carta igienica, foglio di alluminio ma non nel water); raccogliere il campione fecale attraverso la paletta, assicurandosi che esso non sia contaminato da acqua sanitaria o da urina; raccogliere la parte centrale della massa fecale senza toccare altre superfici; inserire il campione nel suo contenitore.

Togliere i guanti, lavarsi le mani e infine etichettare il contenitore con data di raccolta, nome e cognome.

Il campione va inviato immediatamente in laboratorio; se ciò non fosse subito possibile va conservato in frigorifero per un massimo di 24 ore.

 

Se non fosse possibile raccogliere il campione da una massa idonea, è possibile utilizzare un tampone rettale.

Procedura

Munirsi di tampone rettale; come sempre lavarsi le mani e indossare i guanti sterili; inserire il tampone nell’ampolla rettale per massimo 5 cm; ruotarlo delicatamente all’interno del retto contro le pareti per almeno trenta secondi; estrarre il tampone e verificare che sia presente del materiale fecale. Introdurre il distale del tampone nel terreno di coltura presente all’interno del contenitore;

togliere i guanti e lavarsi le mani. Anche qui etichettare il contenitore con data di raccolta, nome e cognome e inviare immediatamente in laboratorio (se ciò non fosse possibile conservare in frigorifero per un massimo di 24 ore).

 

 

Esame parassitologico delle feci

La ricerca dei parassiti intestinali nelle feci ha lo scopo di rilevare protozoi patogeni quali Entamoeba o la Giarda intestinalis. Alcuni di questi parassiti si presentano ciclicamente nelle feci; per avere una valutazione ottimale della loro presenza o assenza è necessario quindi che i campioni fecali vengano raccolti in più giorni e su campioni diversi.

I campioni devono essere inviati subito in laboratorio, se non fosse possibile, vanno conservati in frigorifero per un massimo di 24 ore.

Prima di effettuare tale esame, bisogna verificare eventuale farmacoterapia che può influire sull’intercettamento di questi organismi come antibiotici oppure olio di vaselina e segnalarla al medico che ha prescritto tale indagine.

Nei giorni precedenti alla raccolta, non bisogna fare uso di lassativi, antidiarroici, antimicrobici, oli minerali, carbone vegetale, magnesio (avvertire sempre il proprio medico di base).

Allo stesso modo vanno evitati cibi contenenti: legumi, granaglie, funghi, tisane, miele, frutta e verdura con cuticola resistente.

Procedura

Munirsi di contenitori sterili specifici che contengono il liquido fissante. Il campione fecale deve essere della massa di una noce per essere validato.

Lavarsi le mani e indossare i guanti sterili: emettere le feci su una superficie asciutta e pulita (vaso di raccolta, catino, carta igienica, foglio di alluminio; non nel W.C.).

Raccogliere il campione fecale attraverso la paletta assicurandosi che il campione non sia contaminato da acqua sanitaria o da urina; raccogliere la parte centrale della massa fecale senza toccare altre superfici; inserire il campione nel suo contenitore.

Nel caso di raccolta diretta del parassita adulto, tenerlo idratato nel contenitore con fisiologica;

togliere i guanti e lavarsi le mani; etichettare il contenitore con data di raccolta, nome e cognome.

Inviare immediatamente in laboratorio; anche in questo caso, se ciò non fosse possibile, conservare in frigorifero per un massimo di 24 ore.

 

La tecnica dello Scotch Test

Gli ossiuri sono dei parassiti che depongono le uova intorno all’orifizio anale durante la notte. Per rilevare le uova di Enterobius è sufficiente utilizzare una sezione di scotch trasparente.

L’esame dello Scotch Test si effettua al mattino, possibilmente molto presto, prima di lavarsi e defecare, per catturare le uova e/o le larve facendole aderire alla superficie gommosa dello scotch. Infatti gli ossiuri migrano di notte sino all’apertura anale dove, appunto, depongono le uova.

 

Procedura

Munirsi di un nastro adesivo (scotch) trasparente che sarà fatto aderire a un vetrino (non utilizzare scotch opachi, colorati o satinati). Il vetrino può essere richiesto presso il Laboratorio analisi o in farmacia. Non applicare creme o borotalco in zona perianale la sera precedente.

 

ATTENZIONE: le uova di ossiuri sono appiccicose e molto infettive, pertanto durante tutte le fasi di raccolta del campione è bene indossare guanti protettivi sterili.

Procedura

Lavarsi le mani e indossare i guanti; tagliare un pezzo di nastro adesivo trasparente poco più corto del vetrino (circa 5 – 6 cm); premere con la parte adesiva del nastro contro diverse parti della zona intorno all’ingresso dell’ano per 15/20 secondi per raccogliere le eventuali uova.

Una volta eseguita la raccolta, staccare delicatamente il nastro adesivo e farlo aderire saldamente sul vetrino evitando la formazione di bolle d’aria.

 

IMPORTANTE: come detto non sono idonei campioni raccolti con scotch non trasparenti o anche imbrattati di feci o se si sono formate bolle d’aria tra il vetrino e lo scotch.

Poiché la deposizione delle uova sulla cute perianale è intermittente, è utile eseguire lo scotch test su almeno 3 campioni (preferibilmente a giorni alterni). In caso di positività di uno dei campioni non è più necessario continuare la raccolta.

Si consiglia inoltre di ripetere la ricerca dopo 10 giorni dal trattamento per il controllo dell’efficacia terapeutica.

Le larve di Enterobius vermicularis si deteriorano rapidamente al caldo. Qualora il campione non possa essere consegnato in tempi rapidi al laboratorio, deve essere conservato in frigorifero (2 – 8 °C). Nel caso risultasse più comodo consegnare tutti e tre i campioni insieme, si raccomanda di conservare i primi 2 vetrini in frigorifero per non più di 4 giorni.

Dopo aver effettuato il prelievo, lavare accuratamente le mani in quanto le uova sono spesso già embrionate e infettanti.

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