Problemi di stipsi nella terza età: come risolverli?

La stipsi (stitichezza) deriva spesso da una cattiva alimentazione; per contrastarla e ripristinare la “normalità” basta, di solito, una nutrizione adeguata ed equilibrata ed un po’ di movimento.

La maggior parte delle persone evacua quotidianamente: quando parliamo di stipsi, invece, significa che passano alcuni giorni senza movimenti peristaltici e le feci sono molto dure.

Esistono due tipi di stipsi: quella primaria semplice e la cronica.

La primaria semplice determina una ridotta frequenza dello svuotamento dell’alvo, una diminuzione della massa fecale giornaliera, emissione con sforzo di feci dure, svuotamento incompleto e allungamento dei tempi del transito oro-anale.

La stipsi cronica invece si manifesta soprattutto in soggetti con ansia o depressione o che non ritrovano una situazione di privacy, mantenendo solo un’apparente tranquillità.

La stipsi nell’anziano è collegata allo scarso movimento, a polipatologie; da non sottovalutare l’uso di farmaci come antidepressivi, diuretici, antiacidi, calcio-antagonisti, integratori di ferro, eccetera e le terapie; e ancora la malnutrizione (carenza calorica, proteica e ridotto numero dei pasti).

In ogni caso la stipsi peggiora la qualità di vita delle persone anziane poiché richiede attenzioni e manovre che ne limitano libertà di movimento e di azione.

I miei consigli nutrizionali e alcune norme comportamentali per gli e le anziane

Trascorrere sul water 10-15 minuti subito dopo la colazione o la cena, anche senza stimolo per sfruttare il riflesso gastrocolico.

Se c’è sforzo e/o dolore alla defecazione ne vanno individuate le cause; infatti le emorroidi e le ragadi, se del caso, devono essere trattate adeguatamente.

La giusta posizione del corpo sul water tenderà a migliorare la funzionalità dei muscoli addominali e pelvici: la schiena eretta è fondamentale per ottenere una buona defecazione.

Combattere la tendenza a preferire cibi teneri di facile e rapida preparazione, ma carenti di fibre (25-30 g/die).

Da evitare l’uso di lassativi o stimolanti, specie se ingeriti continuamente; sono causa di gravi problemi collaterali come emissione di feci liquidi, scarso assorbimento nutritivo, disidratazione, ipo-potassiemia, dolori nella preparazione all’evacuazione.

Molto meglio l’uso di fibre dietetiche come il Psyllium, la Crusca, che assorbono acqua e aumentano la massa fecale (da consumarsi lontano dai pasti).

Ad esempio il lattulosio, lassativo iperosmolare, riduce il pH delle feci ostacolando l’equilibrio del microbiota o flora intestinale.

La glicerina è invece utile nell’intasamento fecale o nelle formazioni di fecalomi. Tuttavia l’uso frequente determina irritazione rettale.

 

Inoltre è bene ricordare l’importanza di una colazione mirata, abitudine che fa la differenza: ecco i miei suggerimenti utili per tutti.

Appena svegli, bere 2 bicchieri di acqua tiepida (riscaldata).

Associare 1 kiwi maturo o mezza pera matura o cotta (non fredda).

A seguire una colazione con latte intero tiepido, 1 cucchiaio di crusca di frumento e del buon pane.

Dopo aver fatto la colazione distendersi di nuovo per 10 minuti sul lato destro.

Sedersi sul water con la schiena dritta – anche senza avvertire lo stimolo – per alcuni minuti.

Aggiungere uno spuntino con pane integrale, prugne secche o fico secco precedentemente ammollato; bere 3 bicchieri di acqua naturale a temperatura ambiente.

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